La s-comparsa delle lucciole, 2010

Dicembre 11, 2019 Off Di M

Installazione 108 oggetti a vento: forme in plastica riciclate, elementi naturali, luce chimica. Ciascuno cm. 6x3x2 ca.

ESTE_GARDEN ART, 2010 – Giardini del Castello di Este

Le lucciole rappresentano un indicatore straordinario per valutare la qualità ambientale di un territorio, con il titolo si vuole richiamare l’attenzione ad uno stato di natura che si rischia di perdere, come la luce che dopo la prima notte scompare.

Oggetti a vento: da fili appesi ai rami “lucciole” e “luccioli” mutanti diventano per una notte illuminati grazie a una luce chimica ad esaurimento della durata pochi giorni.

“Lucciola lucciola vien da me, ti darò il pan del re, pan del re e della regina lucciola lucciola vieni vicina”.
Così recita una filastrocca infantile perché per ogni bambino le lucciole sono meraviglia, stupore di fronte al prodigio di una luce volante, desiderio di capire, di possedere la magia di quel pulsare; e sono corse, mani tese nel buio, palmi raccolti a contenere quel miracolo della notte. Nell’opera il desiderio di rendere questo aspetto di meraviglia, di bellezza e di illuminazione simbolica di qualche aspetto della realtà.
La lucciola, invece di agitare una fiaccola davanti per illuminare un cammino, preferisce averla dietro. La lucciola non illumina il cammino, ma fa da richiamo nell’oscurità: è un bagliore nella notte, un simbolo della vita che si accende a intermittenza nel nulla.