I veneti antichi e le custodi del fuoco
Dicembre 18, 2019CONFERENZA con il Prof. Antonio Cornacchione, Fondazione Accademia dell’Artigianato di Este
nell’ambito dell’esposizione
MATER, IN FUOCO – LE ARTI DELLA CERAMICA 2012
Cattedrale Ex-Macello, Padova
La nascita della prima ceramica nella preistoria solleva sempre molti interrogativi; per esempio, non è facile distinguere tra ceramica come pura invenzione o come scoperta fatta dall’uomo in tempi molto antichi della sua evoluzione culturale. Terra, acqua e fuoco si confrontano nel tempo remoto con una continua trasformazione degli elementi stessi, la guida della mano dell’uomo si riscontra solo nei contesti antropizzati dove più elementi ritrovati riconducono ad un azione voluta e a un obiettivo perseguito. Certamente possiamo affermare che le osservazioni sulla terra indurita nel fuoco o sul consolidamento dell’argilla applicata sui cesti di vimini e poi passati casualmente sul fuoco, possono essere state tutte indagini al femminile, infatti la donna da sempre presiede le operazioni essenziali della vita e utilizza quegli strumenti indispensabili per la sopravvivenza della specie. Ecco che il focolare domestico, perennemente accudito, diventa ai nostri occhi un laboratorio sperimentale continuo dove anche la conoscenza si accumula e si tramanda con l’esperienza diretta.
Al Museo Nazionale Atestino una istallazione fatta nel 2007 sul pavimento originale in terra battuta di una casa dell’età del ferro, restituisce al visitatore una ricostruzione tangibile del focolare domestico e si propone come immagine emblematica di tutte le ricostruzioni storiche possibili sulla vita dei veneti antichi.
Prof. Antonio Cornacchione